Ebbene, possiamo sollevare almeno un poco del mistero che avvolge da qualche settimana le nostre (spaziosissime, nevvero) sale prova: sta per andare in scena il primo studio di ALMENO TU NEL MULTIVERSO, spettacolo dedicato a un'esplorazione del rapporto tra la fisica quantistica e il mondo dell'arte drag e queer.
Ontologicamente attratte dalle stelle, le drag queen ne invidiano la luminosità e il mistero che le avvolge, nonché i premi vinti e i mariti dissipati, nel caso si parli di pop stars, invece che di astri dell’Universo.
La filosofia queer supera il binarismo e l’esclusività della manifestazione delle espressioni, in favore di modelli dove non tutto è determinabile, dove non tutto è stabile, nei quali il maschile e il femminile non sono identità nette e distinte ma fluide: una “rivoluzione” che non incontra solo estimatori ma anche fermi oppositori.
Le drag queen sono espressione d’arte queer, rappresentano fluidamente il genere e, a seconda della performance possono risultare femminili, maschili, indeterminabili, è un manifestarsi filosoficamente queer, come lo è quello delle particelle subatomiche quando si comportano sia da onda che da particella, contemporaneamente, facendo impazzire i fisici classici, poco inclini ad accettare qualcosa di indeterminato in natura.
Le Nina’s si trovano dunque curiosamente connesse a temi di attualità scientifica, protagoniste, in questo studio, di possibili dialoghi tra filosofe queer e fisici moderni, un’impresa che può sembrare sproporzionata, ma che affrontata con la giusta queer joy, risulta eccitante più di un incontro al buio e quasi come un disco di Grace Jones. Parola di drag!
Ci vediamo a Teca - Teatro Cassanese il 30 Novembre alle ore 21!