"I miei colpi di testa erano il segno della libertà dalla lacca,
dalle sovrastrutture, dalla rigidità.
Io ero così, senza costrizioni."
Raffaella Carrà
A noi piacciono le voci delle grandi attrici, i musical con Ester Willliams, i programmi del sabato sera, le feste barocche alla corte dei Medici, i video di Madonna, il Living Theatre, la Commedia dell'Arte, i film di David Lynch e i capelli di Moira Orfei …
Amiamo il teatro e amiamo mescolare i linguaggi: il pop, la performig art, il cabaret, la stand up comedy, l’opera lirica... da noi convivono le movenze di Raffaella Carrà e le arie di Giuseppe Verdi, la soubrette e la grande diva, le parole di Loredana Bertè e le interpretazioni di Valentina Cortese.
Il nostro è un universo colorato e ironico di immagini che dialogano con altre immagini, di canzoni che diventano racconto, di voci strappate a un contesto e fatte rifiorire in un altro.
Questa avventura teatrale è arricchita dall'esperienza dei Laboratori Drag e sostenuta amorevolmente dalla nostra famiglia allargata, la Sorellanza.
Tutto inizia nel Dicembre 2007 al Teatro Ringhiera di Milano, da un’idea di Fabio Chiesa, in occasione del primo festival organizzato dalla Compagnia Atir, che fino al 2017 ha mantenuto la direzione artistica e organizzativa del teatro, promuovendo iniziative di inclusione sociale e sperimentazione artistica. Fabio invita qualche amico attore sul palco per chiudere il festival con uno “spettacolo drag”, senza ben sapere di cosa esattamente si sarebbe trattato. Quel primo esperimento, un’invenzione estemporanea nata quasi per caso, ha avuto un tale impatto, sia sul pubblico che su di noi, che non abbiamo più smesso.
Il potenziale teatrale della Drag Queen era sotto gli occhi di tutti: irriverente, imprevedibile, trascinante, una vera e propria maschera post-moderna, sorprendentemente versatile – avremmo scoperto poi – nel muoversi tra forza e fragilità, melodramma e commedia, ironia e sentimento.
Negli anni successivi, abbiamo indagato personaggi ed estetica drag attraverso happening e serate di varietà, fino alla costruzione di uno stile, grazie anche all’incontro con Francesco Micheli, regista di opera lirica e vulcanico ideatore di molti dei nostri primi progetti.
Nel nostro percorso di ricerca, che nel tempo si è legato alla rilettura e riscoperta dei classici teatrali, abbiamo creato Nina’s Radio Night (2011), Il Giardino delle Ciliegie (2012), DragPennyOpera (2015), Vedi alla voce Alma (2016), Queen LeaR (2019), Le Gattoparde (2020).
Dal 2009, inoltre, abbiamo dato vita a una serie di laboratori, rivolti a chiunque – uomo o donna, professionista teatrale o amatore – volesse sperimentarsi su un palco nei panni di una drag queen.
I nostri Laboratori Drag sono cresciuti con noi e sono diventati un vero e proprio procedimento creativo grazie al quale possiamo affinare, insegnandoli, i nostri strumenti di lavoro e capire sempre meglio quello che facciamo.
Nel 2018 nasce Sorellanza, l’ideale famiglia allargata delle Nina’s, che sostiene i progetti della compagnia riconoscendosi nella stessa visione leggera e giocosa del teatro e delle relazioni tra le persone.
“Questo enorme femminismo rovesciato,
questa diva sbeffeggiata ed adorata contemporaneamente,
questo trionfo del trucco e del falso, è un canto d’amore irresistibile alla femminilità. (…)
E insieme è un canto d’amore al teatro, perché ogni travestito, geniale o modesto,
compie sempre un atto di spettacolo puro di agghiacciante bellezza,
non esistendo forse finzione più radicalmente disperata e utopistica della sua.”
G. Buttafava
Il nostro teatro è una strana creatura. Prende forza dalla libertà che ci siamo dati nello spaziare tra i generi e trova il suo cuore nell’accostare materiali a prima vista dissonanti e lontani tra di loro.
È fatto di canzoni, coreografie, spezzoni di film, in un linguaggio ibrido che attinge dalla cultura pop, dal cinema e dall’opera lirica, dove playback e il citazionismo diventano parte integrante della drammaturgia. Questi frammenti si amalgamano sulla scena grazie al personaggio della Drag Queen, potente e leggero al tempo stesso, al quale tutto o quasi è concesso.
È un procedimento giocoso e ironico, in senso letterale: l’attore maschio che interpreta una donna dichiara costantemente la finzione, non è ciò che dice di essere. Perciò è sempre, anche, portatore di un punto di vista su quello che rappresenta. Non rappresentiamo tanto il femminile, quanto la forma del femminile, l’immagine della donna prima che la donna, cercando di afferrarne le piccole e grandi frenesie, gli eccessi, il sentimento nascosto. E se prendiamo in giro la purezza di quel sentimento, è per renderlo ancora più visibile sulla scena, per renderlo vero.
Inoltre, il rovesciamento dei ruoli, che ci porta a volte a trasformare – o più propriamente, a travestire – personaggi maschili in personaggi femminili, è un’arma espressiva semplice e spiazzante: in una società come la nostra, tuttora profondamente maschilista, questo ha la forza di una piccola rivoluzione.
Molto spesso le drag queen sono artiste che si muovono da sole, sia come cantanti che come presentatrici o animatrici. Anche quando gli spettacoli sono corali, si risolvono in una serie di numeri e esibizioni singole. Sin dai primi varietà, abbiamo sempre lavorato su un’idea di gruppo, di legame tra gli interpreti, di narrazione, basandoci su princìpi teatrali.
Il nostro lavoro assomiglia a quello del clown: indossiamo un costume, una maschera di trucco, andiamo a toccare la comicità, spesso rischiamo il ridicolo. Ma, come accade per la vera clownerie, non si tratta solo di questo: una Drag Queen deve poter far ridere, sì, ma anche emozionare, turbare, e commuovere.
ALESSIO CALCIOLARI
Danzatore e performer. Ha frequentato la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano, indirizzo teatrodanza. Ha studiato tra gli altri con con Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Emio Greco, Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Ismael Ivo, Adriana Borriello, Juha Marsalo e Susanne Linke. Ha lavorato con Teatro all’Improvviso, Marcela Serli, Mali Weil, Patrice Chereau e Francesco Micheli, Compagnia Nut. Nel 2017 crea insieme a Filippo Ceredi il progetto Staring Backwards.
Incontra le Nina’s nel 2009, nasce l’amore e diventa Donata,
bionda soubrette dalle invidiatissime gambe. Attualmente, balla alla radio.
GIANLUCA DI LAURO
Attore ed autore teatrale, ha recitato anche per il cinema diretto da Paolo Virzì nel film Il capitale umano e da Michele Placido in Vallanzasca. Inizia dall’arte di strada e dal teatro ragazzi con la Compagnia Teatrinviaggio (premio ETI-Stregagatto 2004). È stato diretto tra gli altri da Paolo Nani, Raffaella Chillè, Giovanni Covini, Marcela Serli, Francesco Micheli. Tra i suoi spettacoli come attore: Giovanni il dissoluto in attesa di giudizio, Sciopero, SIT – Serie in teatro e Variabili Umane (Compagnia Atopos, premio Dante Cappelletti 2010).
Nel 2007 nasce Desireé, cuore pulsante delle Nina’s, spumeggiante, scatenata, spesso scarsamente vestita.
SAX NICOSIA
Attore e cantante, si diploma nel 2000 presso la Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi. Ha lavorato con Giancarlo Cobelli, Mauro Avogadro, Ugo Gregoretti, Jerome Savary, Slobodan Milatovic, Carmelo Rifici.
Collabora assiduamente con il regista Davide Livermore, sia in qualità di attore che di regista assistente. Tra gli ultimi progetti: Don Pasquale, A riveder le stelle, e il Macbeth verdiano al Teatro alla Scala; negli ultimi due anni è stato protagonista nell’ Elena di Euripide e in Agamennone di Eschilo al Teatro greco di Siracusa, e in questa stagione è il Conte di Leicester nella Maria Stuarda schilleriana al Teatro Nazionale di Genova.
Incontra le Nina’s nel 2010 mentre prepara il personaggio della Luna in Nozze di Sangue, diretto da Serena Sinigaglia.
Nasce la frizzante Dee Dee La Cruche, cintura nera di playback ed esperta di strip-tease natalizi.
STEFANO ORLANDI
Si diploma attore nel 1996 presso la Paolo Grassi di Milano, lavorando tra gli altri con Vacis, Solari, Consagra, Punzo, Bertolucci e Dall’Aglio. Dal 1998 è socio della compagnia teatrale Atir di Milano. Recita in Romeo e Giulietta e Lear – ovvero tutto su mio padre, Troiane, 1989 crolli, Ribellioni possibili, Donne in parlamento, tutti con la regia di Serena Sinigaglia. È interprete, come attore e cantante, degli spettacoli G (semplicemente), Roba minima s’intend e Smisurata preghiera, tratti rispettivamente dai repertori di Gaber, Jannacci e De André. È inoltre impegnato come attore e regista nel progetto speciale di Atir “Gli spazi del teatro”: laboratorio permanente di teatro sociale per persone diversamente abili.
In quanto membro storico della compagnia Atir, Stefano ha seguito sin dagli albori la nascita delle Nina’s, ma si unisce al gruppo solo nel 2010, diventando Dina, irresistibile drag d’origine contadina, patrimonio del Varesotto.
LORENZO PICCOLO
Attore e drammaturgo, si forma presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, diplomandosi nel 2003. Negli anni successivi lavora con il gruppo Atir, Dionisi Compagnia Teatrale, compagnia Effetto Larsen, Compagnia Nut; si forma e collabora con Luca Ronconi, Fabrizio Arcuri di Accademia degli Artefatti, Maria Consagra, Giorgio Rossi, Cristina Pezzoli, Gabiele Vacis. Come autore, nel 2011 ha ricevuto il premio Pier Vittorio Tondelli per la miglior opera under30. Ha partecipato all’ Ecole des Maîtres condotta da Rafael Spregelburd e a “Crisi”, progetto coordinato da Fausto Paravidino.
È parte delle Nina’s dal 2007, anno in cui nasce Dora, drag diversamente magra e amante delle vecchie dive, di cui sovente va a caccia.
ULISSE ROMANÒ
Dopo la laurea in Scienze Biologiche, sceglie la strada del teatro e del teatro-danza.
Si diploma alla Scuola Internazionale di teatro di Kuniaki Ida (metodo Lecoq) a Milano. Lavora, fra gli altri, con Cristina Pezzoli, Atir, Eleonora Moro e Juan Diego Puerta Lopez. Studia presso il CIMD di Milano e con Malou Airaudo, Axis Syllabus, Thomas Hauert, Virginia Heinen, Franca Ferrari, Giovanni di Cicco, Stella Zannou. È co-fondatore della compagnia ENZ danzateatro sociopoetica.
Collabora con numerosi artisti italiani e internazionali.
Nel 2007 entra a far parte delle Nina’s come Demetrio, impossibile oggetto del desiderio. Benché si sia presto trasformata in donna – o quantomeno, in Drag – Demetra conserva in sé, tra le sue molte virtù, quella sensualità virile che tanto piace a grandi e piccini.
“Un fiore in difficoltà si fa spazio tra le insidie
cogliendo ogni piccolo messaggio mandatogli dal sole”
Fabio Chiesa
Fabio Chiesa è l’attore che ha fondato il gruppo delle Nina’s Drag Queens.
È scomparso a seguito di un incidente stradale il 4 giugno del 2010.
Dal 2012 gli è stato intitolato il piazzale antistante il Teatro Ringhiera, quel piazzale che grazie a lui era diventato, da piana di asfalto, un prato fiorito.
Giocherellone, generoso, più di ogni altro ha interpretato con gioia lo spirito della nostra compagnia: un luogo aperto e creativo, necessariamente folle e accogliente, come era lui.
Fabio – il cui nome drag è Domitilla – ci manca molto, ma siamo sicuri che sia con noi e rida ogni volta che saliamo su un palcoscenico.